La voce oltre il buio.
A cura di Antonella Ferrari
Presso il Teatro Olimpico si è svolto lo spettacolo “IL DOPPIATTORE”, scritto e diretto da Angelo Maggi.
La sua è una delle voci italiane più note del cinema.
Angelo Maggi ha dato vita a una performance spettacolare, con lo scopo di insegnarci i segreti del suo mestiere e per ricordarci che un doppiatore prima di tutto è un attore e che il suo mestiere lo si può fare soltanto in un modo: “dando espressione alle emozioni, attraverso la voce”.
Lo spettacolo oltre ad intrattenere e divertire, ha permesso di svelare al pubblico, il volto di un uomo di cui tutti riconoscono soprattutto la voce poiché, è una costante compagna di avventure cinematografiche (e non solo).
Nel 1927 il cinema comincia a parlare e le Major americane sentono vacillare il loro impero che vive soprattutto di esportazione. Quindi con l’avvento del sonoro, la Metro Goldwyn Mayer per prima realizza di uno stesso film più versioni nelle diverse lingue dei paesi in cui la pellicola si sarebbe esportata usando registi e interpreti di ciascun paese e mantenendo la stessa scenografia e la stessa troupe di tecnici. Ma il risultato risultava scialbo e da catena di montaggio.
Ecco così che la FOX prova a sperimentare un nuovissimo sistema il quale prevede che attori diversi da quelli che hanno partecipato all’edizione originale del film, prestino a costoro la voce nell’idioma proprio di ciascuna nazione. Questo nuovo sistema era stato inventato da uno scienziato, un fisico austriaco, Karol Jacob.
Angelo Maggi racconta al pubblico curioso, della prima volta che entrò in una sala di doppiaggio ricordando che c’erano ancora la pellicola e gli anelli, che ancora oggi si chiamano così.
Poi con il tempo, con l’avvento del digitale, si è andata affermando, insieme a una sempre maggiore attenzione all’aderenza della voce dell’attore doppiatore, a quella dell’attore doppiato, la tendenza sempre più diffusa di doppiare in colonna separata. Che vuol dire doppiare i personaggi di un film in momenti diversi. L’attore incide da solo in sala di doppiaggio la propria voce, che soltanto in seguito, grazie alla bravura di grandi professionisti in fase di sincronizzazione e poi di mix, sarà sovrapposta alle voci degli altri attori doppiati.
Angelo Maggi, ha intrapreso la sua carriera debuttando a teatro con Vittorio Gassman; 40 anni di carriera dove ha lavorato con grandissimi attori, registi del calibro di Giorgio Albertazzi, Vittorio Caprioli, Mario Carotenuto, Antonio Calenda, Luigi Squarzina e molti altri. Entra invece in sala di doppiaggio per la prima volta per doppiare se stesso in Sapore di mare dei Vanzina e ne rimase subito affascinato.
Continua così questo lavoro doppiando grandi protagonisti, ed è famoso per aver dato la sua voce a Hugh Grant in “Notting Hill”, a Bruce Willis ne “Il sesto senso“, e a Tom Hanks in “Cast Away“.
Durante la serata al teatro Olimpico, sono stati proiettati sul grande schermo, video di Pino Insegno, Massimo Lopez, Marina Tagliaferro e Luca Ward.
Un lavoro spettacolare; tantissime persone hanno lavorato per l’ottima riuscita a cominciare dall’organizzazione generale affidata a Francesca Michelucci, Aiuto regia Francesca Maggi, Sound design e regia video Mauro Lopez, Ufficio stampa Elisabetta Castiglione, assistente alla regia Valentina Morini, Direzione tecnica e disegno luci Francesco Barbera, Assistente di palco Andrea Vannini, Scenografia Francesco Montanaro, Vocal coach Gabriella Scalise, Arrangiamenti musicali Roberto Lanzo ed Enrico Razzicchia, Riprese e montaggio interviste Francesco D’Ascenzo, Social media Mattia Esposito, Design grafico Francesco Piazza, Collaborazione ai testi Patrizia Pesaresi, Collaborazione alle clip Edoardo Giuriato.
A sinistra Tom Hanks con Angelo Maggi; a destra una fan art che ritrae Angelo Maggi nei panni di Robert Downey Jr. in “Iron Man” (personaggio a cui presta la voce).